Bisignano
Tracce di storia e tradizione
Bisignano ha una storia antichissima, che ha lasciato le sue tracce tra vicoli, archi e scalinate del centro storico, fra splendidi palazzi patrizi e numerose chiese. I numerosi ritrovamenti testimoniano le origini della cittadina in periodi storici che risalgono al XV e XIV secolo a.C. E’ organizzata in otto quartieri ricchi di numerose botteghe artigiane, che testimoniano la grande operosità del borgo e il valore artistico della produzione artigianale locale.
Bisignano ha dato i natali ad una delle più grandi famiglie di liutai del mondo, i De Bonis, e ospita attualmente i laboratori dei discendenti diretti della famiglia oltre che altre botteghe ispirate alla produzione di strumenti a corda rinomati a livello internazionale. Di particolare rilevanza la tradizione degli artigiani ceramisti, della terracotta e del ferro.
La cittadina di Bisignano, posta a 350 metri sul livello del mare nell’area collinare ai piedi della Sila greca, domina la Valle del Crati.
Numerosi sono i palazzi nobiliari di grande interesse storico-architettonico che arricchiscono i quartieri del centro storico. Bisignano vanta i ruderi di un castello bizantino-normanno. Passeggiare lungo le vie del paese è un meraviglioso tuffo nel passato, a contatto diretto con un mondo carico di cultura e tradizione.
Di notevole importanza è la presenza di numerose Chiese che testimoniano la ricca attività religiosa di cui la cittadina, nel corso dei secoli, è stata centro propulsore.
Santuario di Sant'Umile
Il cuore della religiosità locale è incarnato nella figura di Lucantonio Pirozzo, frate dell’ordine francescano poi diventato santo sotto il nome di Sant’Umile da Bisignano. Il Santuario di Sant’Umile, conosciuto come Convento la Riforma, è stato fondato dal Beato Pietro Cathin, inviato da San Francesco d’Assisi. Il portale, che risale al XV secolo, è sormontato dallo stemma dei Principi Sanseverino e dal monogramma cristologico di San Bernardino da Siena, e conduce nella navata centrale che culmina nell’abside, su cui è posta la scultura lignea di Gesù Crocefisso, opera di Frate Umile da Petralia e risalente al 1637, anno della morte di Sant’Umile.
All’interno del Convento si trova una scultura marmorea raffigurante la Madonna delle Grazie, attribuita alla scuola di Antonello Gagini (1537) e un dipinto su tela raffigurante il martirio di San Daniele Fasanella a Ceuta, opera di un ignoto pittore napoletano della scuola di Luca Giordano. E’ possibile visitare la cella di Sant’Umile da Bisignano, che oltre a custodire varie reliquie del Santo, conserva un dipinto del XVIII secolo, a lui dedicato. La cappella dedicata a Sant’Umile risale all’anno della sua beatificazione, 1882, anno cui è databile anche la prima statua lignea del Santo. Dalla Chiesa si accede allo splendido chiostro duecentesco.
Altre Chiese
Da visitare anche la Cattedrale intitolata a Santa Maria Assunta, che presenta forme architettoniche tipiche del periodo normanno. I molti terremoti hanno danneggiato la cattedrale che, prima dei rifacimenti, presentava una facciata con tre porte che immettevano nelle navate interne, sullo stesso stile della Cattedrale di Cosenza. L’interno è in tre navate terminanti con tre absidi. La navata centrale presenta decorazioni a tempera raffiguranti scene della vita della Madonna e di Cristo, eseguiti negli anni ‘30 dal pittore Emilio Iusi da Rose. Sull’abside centrale, originariamente affrescata con scene dell’Assunzione di Maria, è stato aggiunto, durante l’episcopato di Monsignor Rinaldi (1956 – 1977), un mosaico raffigurante l’Immacolata Concezione.
C’è poi la Chiesetta di Santa Maria di Costantinopoli, detta anche “a Marunnella”, chiamata così perché si riteneva che la primitiva immagine venisse da Costantinopoli.
La Chiesa di San Domenico risale al XV secolo, quando era parte integrante del Convento dei padri Domenicani, fondato nel 1475. Attualmente si possono osservare, nella parte retrostante l’attuale Chiesa, solo alcuni resti dell’antico convento, che restò attivo fino ai primi anni del 1800, periodo in cui i frati furono costretti dai Francesi ad abbandonare Bisignano.
La Chiesa, nel corso dei secoli ha subito numerosi aggiustamenti strutturali per via dei terremoti che la danneggiarono, alterandone, così, l’originaria struttura. Attualmente la facciata è in stile romanico-gotico, ospitante quattro logge laterali e una bifora ad arco a sesto acuto. Nel campanile troviamo quattro campane, di cui la più grande risalente al 1839, mentre le altre vennero fuse rispettivamente nel 1906, 1979 e 1983.
Quella che attualmente è detta Chiesa di San Francesco di Paola, un tempo era intitolata a Santa Maria di Loreto. La Chiesa e il Convento sorsero nei pressi di un antico oratorio dedicato a Santa Maria di Coraca, di proprietà dei Sanseverino, Principi di Bisignano, fuori del borgo di Piano; l’immagine di Santa Maria di Coraca è posto attualmente sopra l’altare di una cappella interna. La data di fondazione della Chiesa è piuttosto controversa.
Attualmente presenta al suo interno un impianto barocco, visibile soprattutto nelle lavorazioni a stucco con cui sono decorate le cappelle laterali, il pulpito, la cantoria e altre parti.
L’edificio è a navata unica separata dall’area presbiteriale a cui si accede attraverso il grande arco trionfale, anch’esso decorato da stucchi e culminante in prossimità della chiave di volta con uno stemma dell’Ordine dei Minimi sorretto da due angeli. Il Presbiterio è dominato da un magnifico altare in marmo degli inizi del secolo. Alla base dell’altare in marmo è inserito un bassorilievo raffigurante l’agnello pasquale, adagiato sul libro dei vangeli. Nella nicchia sovrastante l’altare maggiore, un tempo occupata dall’affresco di Santa Maria di Coraca, fu posta la statua lignea di San Francesco.
Agli ingressi della Chiesa vi sono due pregevoli putti in pietra a bassorilievo che sostengono le due pile per l’acqua santa; potrebbero aver fatto parte di qualche sarcofago andato disperso nel terremoto del 1887.
Sugli altari laterali decorati a stucco sono collocate alcune pregevoli opere di recente restaurate.
Manifestazioni
I festeggiamenti religiosi e laici di Sant’Umile si svolgono ogni anno a fine agosto, con un ricco calendario di appuntamenti.
Nonostante la soppressione del convento dei Minimi, ad opera dei Francesi (1809), a Bisignano, il culto e la devozione a San Francesco di Paola si sono mantenuti vivi. Il Santo è festeggiato il 2 aprile e il 14 luglio, per ricordare la protezione accordata agli abitanti in occasione del terremoto del 1767. In caso di prolungata siccità o di poggia torrenziale, è invocato dai membri delle confraternite del Rosario e dell’Immacolata Concezione con la pia pratica del “trivulu” (lamento).
Trattasi di una pratica penitenziale, analoga a quella dei flagellanti, che dura tre giorni. Durante il “trivulu”, la statua di San Francesco di Paola viene prelevata dalla Chiesa di appartenenza e portata presso la Cattedrale, dove viene tenuta finché non si ottiene la pioggia.
Numerose le iniziative culturali a cui vale la pena partecipare.
Nel mese di giugno si svolge il Palio del Principe, giostra cavalleresca tra i quartieri del centro storico che ogni anno attrae curiosi e turisti da ogni parte della regione.